La Sardegna ha un tesoro poco conosciuto: una distribuzione di “monumenti verdi” certificati a livello nazionale, che danno alla nostra Isola un patrimonio naturale, ma anche storico-culturale e collettivo, di grande valore identitario. L’Olivastro di Luras, il patriarca della natura così nominato, partecipa alla competizione europea della Giant Trees Foundation. In Sardegna l’ulivo di Luras viene chiamato anche “S’ozzastru” (oppure “uddhastru” o “addhastru” “olivastro”). Siamo in Gallura, nella suggestiva località di Santu Baltolu, dove si trovano le radici e le chiome che hanno fatto la storia di questa terra.
Il nostro L’olivastro nato da seme, ad oggi misura 14 metri di altezza, 1154 centimetri di circonferenza a petto d’uomo e la chioma ricopre 600 metri quadrati di superficie. Questa specie di olivastro, non produce con regolarità i caratteristici anelli annuali e le varie tecniche di indagine possono solo consentire stime più o meno attendibili. L’università di Sassari ha documentato un’età che va da 3000 /4000 anni. Ecco cosa si legge in merito a questa splendida ricchezza: “Altezzoso e maestoso, l’olivastro si erge verso il cielo con i rami amplessi e imponenti creando una visione spettacolare”. E ancora: “Ogni dettaglio dell’olivastro millenario è unico e suggestivo: dalle radici che affondano profondamente nel terreno, testimoni del suo forte attaccamento alla terra, ai rami che si sviluppano in varie direzioni, creando un effetto scultoreo incredibile.”
Pare che in passato, gli abitanti del luogo credessero che gli spiriti maligni trovassero rifugio sotto di lui, chissà quante storie potrebbe narrarci se potesse parlare! L’Olivastro, simbolo di resilienza e continuità, vittoria, forza, purificazione e pace, non è solo rappresentativo dell’identità della comunità di Luras, ma anche richiamo per gli amanti della natura di tutto il mondo. L’olivo è il simbolo della pace, creato da Minerva e posto come emblema sull’elmo della dea bellicosa, ma anche saggia. Giovani Pascoli e altri Poeti scrivono versi e lodi per fortificare il valore dell’ulivo in generale, ve ne propongo alcuni versi:
Quante cose saprai, tu che non cedi
da trecento e piú anni, o fosco olivo…
…Nulla sai, nulla pensi, nulla vedi;
e sei solo per questo ancora vivo.
Visto che la Sardegna ricopre una vasta superficie sono presenti altre piante monumentali, ve ne segnalo tra le più grandi:
Sa Reina olivo di Villamassargia
“Sa Reina”, “La Regina” in lingua sarda. Il suo tronco alla base misura ben 16 metri di diametro e la sua età stimata si aggira tra gli 800 e i 900 anni, forse più.
Sa Tanca Manna Olivo di Monti Ferru
L’olivastro, alto 16 metri e con un fusto di circa 10 metri di circonferenza, è registrato nell’elenco degli alberi monumentali d’Italia ed è conosciuto come l’olivastro di Tanca Manna, dal nome della località vicina a Cuglieri in cui si trova, in provincia di Oristano. Scampato ad un grosso incendio circa due anni fa, l’olivo proprio qualche giorno fa ha dato segnali di vita. Infatti, si vedono nuovi germogli e alcuni polloni, cioè dei piccoli rami che crescono alla base degli alberi; la capacità di resilienza di una pianta millenaria, tuttavia, è comunque un segnale importante, che può essere di buon auspicio per la popolazione.
Vi auguriamo una buona lettura, un abbraccio dall’Olivastro.
Autore: Elisa Sassu e Ferrer Agus